mercoledì 3 luglio 2013

La petizione di Malala

per firmare la petizione clicca il link qui sotto
https://www.change.org/it/petizioni/con-malala-per-il-diritto-all-istruzione#intro

Lo scorso 15 giugno, quindici ragazze sono state assassinate in Pakistan perchè volevano un'istruzione.
Molta gente conosce la mia storia, eppure ogni giorno accadono molte vicende simili alla mia, storie di ragazze e ragazzi che lottano per la propria istruzione.

Il diritto all'istruzione, uno dei più basilari al mondo, è sotto attacco.

Abbiamo bisogno di cambiare questo dato di fatto e per farlo ho bisogno del tuo aiuto.

Voglio chiedere all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di dare più fondi per insegnanti, scuole, libri e l'impegno affinchè entro dicembre 2015 tutte le bambine e i bambini del mondo vadano a scuola.

Il 12 luglio compirò 16 anni. Quel giorno consegnerò personalmente le firme al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.

Io sono stata vittima di un attacco terrorista per aver difeso l'istruzione delle ragazze.
Le ragazze assassinate in Pakistan non avevano nulla a che fare con la politica: volevano soltanto emanciparsi attraverso l'istruzione.

Se vogliamo cambiare le cose, se vogliamo il progresso e lo sviluppo, se vogliamo che le ragazze possano avere un'istruzione, dobbiamo essere uniti. Non possiamo aspettare. Adesso è il momento giusto.

Cyberpedofilia e pedopornografia

Quando parliamo di internet e pedofilia parliamo di cyberpedofilia

La Rete oltrepassa i limiti consueti e chi utilizza un computer con accesso a Internet è diventato cittadino del mondo; la comunicazione con gli altri è agevolata, desideri e curiosità vengono liberate per riempire uno spazio di vuoto e di solitudine. Il cyberspazio può, così, consentire ad un pedofilo inibito nella realtà circostante, demonizzato dall'opinione pubblica e spaventato dalle conseguenze dei propri impulsi, un acting-out e la liberazione della propria perversione non vissuta sino a quel momento.  Il pedofilo telematico è un individuo socialmente inserito, quasi sempre maschio, di età compresa di solito tra i 20 e 30 anni, buon titolo di studio, con nessun precedente, la maggior parte delle volte celibe.

Quello che fa il pedofilo on-line è introdursi nella solitudine del bambino, alimentare le sue lamentele sulla vita familiare, agire in modo da distanziare il minore dai genitori e portarlo dalla sua parte, cercando di diventare il miglior amico e il più grande confidente del bambino ignaro della vera identità del suo interlocutore.


Il cyberpedofilo inizia fin da subito a creare un clima di fiducia e amicizia con la sua vittima fingendosi coetaneo del bambino, si assicura più e più volte che il bambino sia solo o comunque che non sia controllato da persone adulte e, se inizialmente le chiacchierate sono su temi molto leggeri come videogiochi, amici, scuola, in seguito vengono introdotti argomenti a tema sessuale, inviando a volte fotografie pedopornografiche per convincere il minore che tali comportamenti sono normali e che anche gli altri bambini sono sessualmente attivi. L’approccio, nella maggior parte dei casi, continua poi via telefono o via e-mail, per poi arrivare a convincere il bambino ad un incontro nella vita reale.


In alcuni casi l’approccio con il piccolo inizia direttamente via cellulare. Per un adulto è molto semplice, navigando nei vari forum e chat a cui i ragazzi si iscrivono, risalire con qualche click ai loro dati personali sensibili come, ad esempio, agli indirizzi di casa o ai numeri di cellulare: in tali casi l’adescatore invia tramite sms messagini accattivanti al bambino, conquista il suo interesse e la sua fiducia per poi arrivare, nel tempo, alla richiesta di foto, magari osé, molto spesso in cambio di ricariche telefoniche e/o direttamente alla richiesta di un incontro vero e proprio con lui.

Gli studi sul campo evidenziano che l'atteggiamento del minore gioca un ruolo importante nella possibilità di contatto da parte del pedofilo. Sembra che bambini molto curiosi, disinibiti ed interessati a temi sessuali, vengano contattati con maggiore facilità dal pedofilo, che cerca un approccio di tipo diverso da quello telematico, più stretto, come quello telefonico o via e-mail. I bambini con un carattere estroverso, contenti di parlare di se stessi, delle proprie esperienze e sentimenti, sembrano una preda più facile e più ambita dal pedofilo, che inserisce argomenti molto attrattivi per catturare il minore nella rete. I bambini prescelti sono anche quelli poco controllati dai genitori, che utilizzano il computer all'interno della propria camera, che possiedono un cellulare personale e non raccontano agli adulti, o forse non viene loro chiesto, cosa hanno fatto tutto il pomeriggio chiusi tra quelle quattro mura.

Per quanto concerne la pedopornografia può decriversi come la rappresentazione, attraverso filmati e foto che vengono fatti e prodotti per essere distribuiti e venduti, di atteggiamenti sessuali tra adulti e soggetti in età pre-puberale. L'attività dei pedopornografi consiste nel girare le scene erotiche dei film hard utilizzando i bambini come attori. La pornografia infantile o, come spesso è chiamata nel giro la kiddie o chicken porn, ha potuto diffondersi in modo clandestino ma massiccio in questi anni, soprattutto, per la scarsa attenzione al fenomeno dimostrata dalla società nel suo insieme. Le stime ufficiali parlano di 250 milioni di copie di video venduti in tutto il mondo, di cui 20 milioni solo in America.
Tutt'oggi, la produzione commerciale e la distribuzione di materiale pornografico infantile avviene senza nessun intervento legale negli Stati Uniti, in Danimarca, in Svezia e in Olanda.
Negli Usa le stime parlano di circa 600.000 bambini coinvolti nel mercato della pornografia. In particolare, i film pornografici più ricercati sono quelli in cui il minore viene violentato, torturato ed ucciso.

In questi casi, il prezzo di una cassetta può aggirarsi attorno agli 80 milioni. Il nome di questi film è snuff e terminano, appunto, con la morte del minore usato come attore. Il fatto sconvolgente è che non si tratta di una finzione, ma di una morte vera.

Pedofilia

Il termine pedofilia deriva dal greco pais, paidos (bambino) e philìa (amicizia, affetto) e sta a significare letteralmente amore per i bambini.
Testualmente la parola pedofilia potrebbe perciò indicare e designare una predisposizione naturale dell'adulto verso il fanciullo o intendersi come forma educativa o pedagogica.
Esiste, però, un confine sottilissimo tra le intenzioni delle persone e i loro comportamenti. Attenzioni che in apparenza sembrano dettate da amore e dedizione, possono in realtà mascherare, infatti, un’inquietante perversione.
(...)
Secondo l’American Academy Pediatrics “si parla di abuso sessuale quando un bambino è coinvolto in attività sessuali che non può comprendere, per le quali è psicologicamente impreparato e per le quali non può dare il proprio consenso e che violano le leggi o i tabù sociali".
Le attività sessuali possono includere tutte la forme di contatto oro-genitale, genitale o anale con il bambino, abusi senza contatto diretto quali esibizionismo, voyeurismo oppure ancora utilizzo del bambino per la produzione di materiale pornografico.
L'abuso sessuale è un atto sessuale compiuto dall'adulto nei confronti di un bambino (ma anche di un adolescente) che, a causa del grado di sviluppo fisico e mentale che gli è proprio, non è ancora in condizione di acconsentire con cognizione di causa e liberamente all'atto stesso.
Include uno spettro di attività che va dallo stupro all’abuso meno intrusivo.
Nei casi di abuso l'adulto approfitta della grossa differenza nei rapporti di forza esistenti tra lui e il bambino per persuadere o costringere il bambino alla partecipazione: il punto centrale sta quindi nella costrizione alla segretezza che condanna il bambino al silenzio, ponendolo così nell'impossibilità di difendersi e di chiedere aiuto.
In sintesi si può dire che l'abuso sessuale su minori è:

  • il coinvolgimento di un bambino in relazioni sessuali da parte di un genitore (incesto)
  • lo sfruttamento a scopo di gratificazione sessuale da parte di individui legati al bambino da parentela o conoscenza (ad es. membri della famiglia estesa)
  • la violenza sessuale da parte di individui estranei
  • la prostituzione
  • lo sfruttamento di minori nella produzione di materiale pornografico.

L’abuso sessuale può essere:

  1. Intrafamiliare: attuato da membri del nucleo familiare, quali genitori (compresi quelli adottivi e affidatari) o da membri della famiglia allargata quali nonni, zii, cugini o amici stretti della famiglia
  2. Extrafamiliare: attuato da persone conosciute dal minore, quali vicini di casa, conoscenti, etc.
  3. Istituzionale: attuato da persone ai quali i minori vengono affidati per ragioni di cura, custodia, educazione, gestione del tempo libero all’interno di diverse istituzioni ed organizzazioni (insegnanti, medici, assistenti di comunita’, allenatori, etc.)
  4. Di strada: attuato da parte di persone sconosciute;
  5. A fini di lucro: commesso da parte di singoli o gruppi criminali organizzati, quali le organizzazioni per la produzione di materiale pornografico, per lo sfruttamento della prostituzione, agenzie per il turismo sessuale
  6. Da parte di gruppi organizzati (sette, gruppi di pedofili, etc.), esterni al nucleo familiare
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martedì 2 luglio 2013

L'adolescenza nel mondo secondo la ricerca dell Unicef

La definizione di adolescenza è quella proposta dall'ONU: gli adolescenti vengono intesi come quella fascia della popolazione di età compresa tra i 10 ed i 19 anni.
Attualmente gli adolescenti nel mondo sono circa 1,2 miliardi, ovvero il 18% della popolazione mondiale. Più della metà di essi vive in Asia. In particolare, l'India risulta il paese con la maggiore percentuale di adolescenti (circa 243 milioni), seguita dalla Cina con 200 milioni.

Matrimoni precoci
Il matrimonio precoce può determinare conseguenze negative anche sulla salute delle giovani, per i pericoli associati alla gravidanza e al parto. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), una ragazza su quattro, nella fascia di età 15-19, è già sposata (le regioni dell'Asia del Sud e quelle dell'Africa subsahariana presentano la maggiore percentuale di ragazze sposatesi precocemente).
Così, oltre a rischiare la salute, spesso vengono pure isolate dalla famiglia d'origine e subiscono violenza tra le mura domestiche. Per non parlare poi delle conseguenze di venir concesse in sose a uomini molto più grandi di loro: le donne che sposano un uomo molto più grande sono maggiormente vulnerabili e soggette a violenza e abusi, e sono compromesse nello sviluppo della personalità poiché mina la consapevolezza dei loro diritti. Inoltre, la scelta di un partner più grande determina una maggiore probabilità di diventare vedove, status civile che si ripercuote negativamente anche sulla stabilità economica e sulla condizione sociale.

L'accesso all'istruzione
A livello globale, il 90% dei bambini in età scolare frequenta la scuola primaria. Nonostante gli indiscutibili passi avanti compiuti in tutto il mondo nell'accesso all'istruzione, il tasso di iscrizione alla scuola secondaria rimane piuttosto basso nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa e in Asia. Numerosi, infatti, sono gli alunni nella fascia di età della scuola secondaria che, di fatto, frequentano le scuole elementari, perché magari hanno iniziato più tardi il percorso formativo o hanno dovuto ripetere alcuni anni.
Globalmente, sono 71 milioni i bambini che anagraficamente dovrebbero frequentare la scuola media inferiore, ma che di fatto non lo fanno e 127 milioni i giovani tra i 15 e i 24 anni analfabeti. Le zone con i peggiori indicatori nell'istruzione secondaria sono l'Asia meridionale e L'Africa Subsahariana.

La salute
Malgrado gli innumerevoli progressi compiuti anche in quest'ambito, esistono ancora oggi aree del mondo particolarmente disagiate nelle quali i giovani sono costretti a fronteggiare quotidianamente situazioni di pericolo per la propria vita.
Ogni giorno, circa 1.4 milioni di adolescenti muoiono a causa di incidenti stradali, complicazioni dovute al parto, suicidi, violenza, AIDS e altre cause.
Le cause che determinano la morte degli adolescenti variano in modo significativo da paese a paese e dipendono anche dal sesso dell'adolescente:
In America Latina è costituita dai crimini (omicidi inclusi).
In Africa è rappresentata dalle complicazioni sorte a seguito di gravidanza, parto, denutrizione.
In India la denutrizione è spesso causa di decesso; negli altri casi, determina il rischio di sviluppare gravi forme di anemia e compromettere in modo irreparabile la salute.
Il suicidio sembra essere la causa di morte adolescenziale più frequente nel mondo. Tre paesi in particolare, Bielorussia, Kazakistan e Russia, presentano la percentuale più elevata di suicidi adolescenziali.
Da non trascurare è poi la diffusione delle malattie mentali. Ogni anno, circa il 20% degli adolescenti è affetto da problemi psicologici: i più diffusi in assoluto sono la depressione ed i disturbi della personalità. I problemi mentali sviluppati durante il periodo adolescenziale, se sottovalutati e non tempestivamente risolti, possono determinare conseguenze negative a lungo termine e ripercuotersi gravemente anche sulle fasi successive della vita di un soggetto. La depressione sperimentata per la prima volta durante l'adolescenza può, per esempio, persistere oppure ripresentarsi anche in età adulta.

Comportamenti a rischio
Il rischio per la salute è connesso anche all'utilizzo di alcol, droghe e fumo in età adolescenziale. L'America Latina è la regione con la più elevata percentuale di utilizzo di tabacco da parte degli adolescenti.
In circa metà dei paesi coinvolti nell'indagine, un adolescente su quattro (di età compresa tra i 13 ed i 15 anni) dichiara di aver bevuto alcolici nell'ultimo mese. L'utilizzo eccessivo di alcol determina il rischio di sviluppare dipendenze psicologiche e malattie gravi come cirrosi e cancro.
L'uso di stupefacenti prende generalmente avvio dalla sperimentazione di marijuana, percepita dagli adolescenti come leggera e non letale.
Una delle conseguenze più gravi derivanti dall'utilizzo di droga tra gli adolescenti è costituita dal rischio di contrarre l'HIV. In particolare, in sette paesi del mondo (Armenia, Bangladesh, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Filippine e Tajikistan), l'incidenza dell'HIV tra gli adolescenti è aumentata di oltre il 25% tra il 2001 ed il 2009, prevalentemente connessa all'uso di stupefacenti e alle pratiche diffuse di sesso non protetto.

Comportamenti sessuali
L'adolescenza è il periodo in cui molti giovani esplorano per la prima volta la propria sessualità. Tra le adolescenti di età compresa tra i 15 ed i 19 anni, nei paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), un'elevata percentuale di ragazze (11%) ha rapporti sessuali prima dei 15 anni.
Il sesso precoce aumenta notevolmente il rischio di gravidanze ed il pericolo di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, come l'HIV.
Circa 2.2 milioni di adolescenti di età compresa tra i 10 ed i 19 anni è affetto dall'HIV. Tra questi, 1.8 milioni risiedono nell'Africa subsahariana. L'alta percentuale di gravidanze indesiderate e di malattie è connessa alla scarsa diffusione dell'informazione sul sesso, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulle pratiche di sesso protetto. Il livello di conoscenza e consapevolezza sulle problematiche connesse al sesso risulta globalmente molto basso tra gli adolescenti, in particolare tra le giovani donne di Asia e Africa.

Il ruolo delle istituzioni
A fronte della situazione critica che molti adolescenti si trovano a vivere, in particolar modo nei paesi in via di sviluppo, diviene necessario l'intervento delle istituzioni nazionali ed internazionali per la promozione di programmi e politiche a favore dei giovani di tutto il mondo. Affinché gli interventi istituzionali si rivelino davvero efficaci, è necessario, a parere dell'Unicef, un cambiamento di prospettiva che riconosca all'adolescenza un ruolo chiave nella promozione dello sviluppo di una comunità.
In altre parole, le istituzioni dovrebbero muovere dalla consapevolezza che investire in modo adeguato sull'adolescenza possa interrompere il ciclo della povertà e determinare lo sviluppo di intere comunità e nazioni.
E' necessario identificare gli adolescenti come veri agenti del cambiamento nelle loro comunità.
Le politiche sociali, oltre ad avere una funzione protettiva nei confronti di adolescenti e bambini, dovrebbero far leva sull'attitudine dei giovani alla creatività, all'innovazione e all'energia e coinvolgerli in modo proattivo nella risoluzione dei problemi che li riguardano.