mercoledì 1 ottobre 2014

Denutrizione: l'ipocrisia del mercato

tratto da Boycott, "I misfatti della Nestlé" (ManiTese)
Francuccio Gesualdi - responsabile del Centro Nuovo Modello di Sviluppo
... Ogni giorno 4.000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere ...
Al Nord molti pensano che il latte in polvere sia migliore di quello materno, arricchito com'è di sali minerali e vitamine. Studi approfonditi hanno però confermato l'intuito del buon senso millenario. L'allattamento al seno è il miglior modo per iniziare la vita: è gratuito, salutare e protegge dalle più comuni infezioni, inclusa la poliomielite e ha un importante effetto immunitario. Persino in Inghilterra, un bambino allattato con il latte artificiale è esposto 10 volte in più a malattie di tipo gastrointestinali rispetto ad un bambino allattato al petto. Ma nelle società povere -sostiene l'UNICEF- i bambini allattati artificialmente sono esposti alla morte 25 volte in più di quelli allattati al seno.

Per quanto possa sembrare paradossale, la prima ragione è da ricercarsi nella denutrizione dovuta al fatto che molte famiglie guadagnano troppo poco per attenersi alle dosi prescritte.

Secondo uno studio condotto dall'organismo inglese War on Want, nel 1974, in Nigeria, il costo dell'alimentazione artificiale di un bambino di tre mesi rappresentava il 30% del salario minimo di un operaio. Il costo passava al 47% quando il bambino raggiungeva i 6 mesi.

Se consideriamo che dall'80 al '90 i salari sono diminuiti del 30-40%, non deve stupire se il latte è annacquato diverse volte più del prescritto, con il risultato finale che i bambini, lungi dal crescere belli e robusti, diventano rachitici e sottopeso fino a morire.

La seconda ragione per cui l'allattamento al biberon uccide, è la mancanza di igiene. L'acqua con cui il latte è preparato è spesso malsana ed è impossibile sterilizzare biberon e tettarelle senza la comodità del fornello e senza disinfettanti. Mamme con pochi soldi, poche comodità e poche conoscenze igieniche somministrano ai loro bambini latte allungato in biberon a malapena sciacquati, con tettarelle esposte all'aria, su cui si posano di continuo decine di mosche. Le inevitabili conseguenze sono infezioni intestinali che provocano diarree mortali.

Le responsabilità della Nestlé
Viveri "Gratis" Una delle più redditizie tattiche di marketing usata in particolar modo della Nestlé è di dare gratis il latte per bambini o i sostituti agli ospedali e ai reparti maternità. In molti casi, viene dato abbastanza latte perché tutti i bambini nati all'ospedale siano allattati con il biberon. Alle madri viene spesso dato anche un barattolo campione da portare a casa. Dare il latte con il biberon ai neonati fa si che il latte materno venga progressivamente a mancare e l'allattamento al seno diventi impraticabile. Di conseguenza il bambino diventa dipendente del latte artificiale.

Una volta a casa, le madri non ricevono più il latte gratis, ma se lo devono comprare. Da questo nascono da una parte i profitti della multinazionale e dall'altra le spaventose conseguenze di malattie e denutrizione.
Tecniche di marketing irresponsabili
I campioni gratuiti agli ospedali sono solo una strada per dare ai bambini il latte artificiale. Nestlé adopera molte altre tattiche per persuadere le madri ed il personale medico a preferire l'allattamento artificiale. Queste includono:


* Promozione del latte per bambini al personale medico: Nestlé sa che, persuadendo il personale medico a raccomandare il suo latte, ottiene un appoggio determinante. Ciò è molto più efficace che convincere le madri singolarmente. E il prezioso tempo dei medici viene sprecato in visite di rappresentanti di vendita. La Nestlé inoltre distribuisce informazioni tendenziose ai medici: queste sono le uniche che molti riescono a ricevere.
 

* Pubblicità negli ospedali: praticamente tutte le madri possono allattare al petto se vengono loro forniti i giusti avvertimenti ed aiuti. Ma la loro fiducia verso l'allattamento naturale è minata dall'aggressiva pubblicità del latte in polvere. La pubblicità del latte per bambini nelle corsie o attraverso la distribuzione di volantini negli ospedali, implica inoltre la complicità del personale sanitario.
 

* Disorientamento delle madri e del personale medico: chiamando e confezionando il suo latte per lo svezzamento nella stessa maniera in cui chiama e confeziona il latte in polvere. In Pakistan, ad esempio, il latte per lo svezzamento viene spesso prescritto per i neonati.
 

* Influenze sui governi che vogliono proteggere l'allattamento al petto per legge. La Nestlé è una multinazionale molto potente e riesce ad esercitare un'influenza considerevole sui governi. La pressione esercitata dalle società per il latte in polvere ha ritardato e indebolito la legislazione da parte di molti governi e ha convinto le altre compagnie che l'industria può regolarsi indipendentemente dalla legislazione dei governi.
Perché proprio Nestlé?
Nestlé, la multinazionale più potente del mondo nel campo agro alimentare, vende il 25% dei suoi prodotti nel Sud del Mondo e controlla circa il 35-50 % del mercato globale del cibo per bambini, indirizzando tendenze di marketing che influenzano le altre ditte.

Nestlé ricorre a irresponsabili tecniche di marketing - violando il Codice Internazionale redatto da UNICEF e OMS - più spesso di ogni suo concorrente.
"Il numero di vittime causate dall'uso improprio del latte in polvere ogni mese è equivalente a quello che causò l'esplosione della bomba di Hiroshima nel 1945." (James Grant, Direttore Esecutivo UNICEF)
Il mondo in cifre
IL MONDO IN CIFRE
tratto da


* I bambini lavoratori sono stimati in 250 milioni.* Ci sono 800 milioni di disoccupati e sottoccupati.* 1,3 miliardi di esseri umani vivono con meno di 1 dollaro al giorno. (Nel 1996 erano 100 milioni).* In Europa ci sono 37 milioni di poveri e 5 milioni di senza tetto.* L'80% della popolazione mondiale possiede il 15% delle ricchezze* Sono almeno 600 milioni le persone che abitano in ambienti che minacciano la loro salute e vita.* A New York i senza tetto raggiungono un numero di quasi 250 mila, ciò significa che più del 3% della popolazione è rimasto senza riparo durante gli ultimi cinque anni; a Londra sono 400 mila i senza casa ufficialmente registrati.* La provvista di acqua pro capite nei paesi in via di sviluppo è solo un terzo di quella che si aveva nel 1970.* Nei paesi in via di sviluppo le donne adulte analfabete sono ancora il 60% in più rispetto agli uomini e i salari femminili sono solo tre quarti dei salari maschili.* Fra il 1989 e il 1996 il numero dei miliardari è aumentato da 157 a 447; oggi la ricchezza netta dei 10 maggiori miliardari è di 133 miliardi di dollari: più di una volta e mezza il reddito complessivo di tutti i paesi meno avanzati* Secondo l'UNDP basterebbero 80 miliardi di dollari all'anno per garantire a tutti gli abitanti del pianeta i servizi fondamentali: meno dell'1% della ricchezza globale* Ben 4 su 5 vittime di conflitti sono civili. L'80% sono donne e bambini.* Dal 1989 sono scoppiati 82 conflitti, di cui 79 a carattere civile.* Ci sono 110 milioni di mine, disseminate in 68 paesi.* Il commercio delle armi ammonta a 815 miliardi di dollari e i membri del Consiglio di sicurezza ne controllano l'86%* Oggi nel mondo ci sono 35 milioni di Rifugiati, 60% in più rispetto a cinque anni fa* 1.300 miliardi di dollari vengono scambiati ogni giorno sui mercati valutari. Il 90% di questa cifra è costituito da speculazioni.* Il 75% del commercio mondiale è controllato dalle società multinazionali e dalle loro affiliate* I paesi meno avanzati, con il 10% della popolazione mondiale, ricoprono solo lo 0,3% dei commerci mondiali: metà della quota di cui disponevano due decenni fa.* Negli anni Novanta i prezzi delle derrate erano inferiori del 45% rispetto a quelli degli anni Ottanta e del 10% più bassi del livello minimo raggiunto nel 1932, durante la Grande Depressione.* Le tariffe applicate dai paesi industrializzati sulle importazioni provenienti dai paesi in via di sviluppo sono di un 30% più elevate rispetto alla media generale.* In quattro anni il debito dei PVS e cresciuto del 92.2% passando da 1.132.000 milioni di dollari del 1986 a 2.177.000 milioni nel 1996.* I livelli di Aiuto Pubblico allo Sviluppo toccano oggi il loro minimo storico, con una media europea del 2,5% del PNL dei paesi donatori.* L'Italia è all'ultimo posto, a "pari merito" con il Giappone: 0,2% del PNL, con un decremento del 34% rispetto al 1995.* I paesi dell'Africa sub-sahariana ricevono solo il 4.8% di tutti gli investimenti privati  


Per ulteriori informazioni ed indicazioni bibliografiche: Comitato Quincho Barrilete Bolzano - Biblioteca Culture del Mondo, via Marconi 5 - 39100 Bolzano tel/fax: 0471.972240 - e-mail: mail@bibmondo.it - www.bibmondo.it
Edito nel febbraio 2001 a cura della Biblioteca Culture delMondo e del Com. Quincho Barrilete - Bolzano, e-mail: quincho@bibmondo.it.

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